LANGHERANS
Le straordinarie e inenarrabili avventure di cavalieri e dame, elfi e nani, dei e fagiani, draghi e marrani dell'isola di Langherans!!
autore: Luca Filippo Bartolotta
CAPITOLO 8
RIASSUNTO: incontro di Bartolotta con il mago Bailo. Le forze empatiche attraversano la palude Stigia.
Bartolotta bussa ai portoni della torre
Ed il mago Bailo, dalle scale, velocemente se la corre.
La porta si apre, avviene l’incontro;
mentre un piatto di lasagne avean già pronto.
Il mago Bailo aveva un aspetto minuto,
ma al contrario di Chiaramello non suonava il liuto.
Un cappello triangolare portava sulla testa,
la gente che lo vedeva faceva gran festa.
La magia degli elementi padroneggiava sicuro,
ma camminando distratto, sbattea contro il muro.
Conosceva, inoltre, la magia proibita;
grazie al proficuo uso della menta piperita.
Quest’ultima cosa era tenuta segreta,
in una stanza contrassegnata dalla lettera beta. ()
se avesse svelato i suoi poteri arcani,
l’avrebbero cacciato tagliandogli le mani.
“amico mio” disse il cavaliere,
“svelami la bontà del formaggio con le pere!”
“non è questo il momento di dir cretinate”
tuonò il mago prendendolo a bastonate.
“a me è chiaro il motivo del tuo arrivo
(tra sé: nel mio cuore lo terrò per sempre assai vivo)
dell’Arcistrauno il disegno dobbiamo sbaragliare,
ma intanto entra: andiamo a mangiare!”
la torre della magia era un luogo incantato
ed il prato tutt’intorno sembrava fatato.
Ampi salotti, spazi infiniti..
Uomini nudi sui muri scolpiti.
“abbiamo bisogno del tuo magico aiuto”
mangiando con orgoglio un fagiano poco astuto!
“già mi è noto” rispose il buon mago
“leggo il passato nel mio limpido lago!”
“ti accompagnerò io durante il tuo viaggio
(tra sé: dei poteri dell’Arcistrauno voglio avere un assaggio!)
i due si accordarono per partire immediatamente
alla volta del castello di Baucilione il deficiente.
Intanto nell’ombra oscura e lontana,
milioni di truppe tessevano lana.
Attraversando unite la palude stigia,
le empatiche si dirigevano al castello della cupidigia.
La palude però era puzzolente e schifosa,
e l’amante dell’Arcistrauno era di sesso vogliosa.
Tra boschi, pozzanghere ed orribili insetti,
intravedean del castello i piramidali tetti.
L’Arcistrauno al contempo nella torre riposa,
mentre l’amante si sa, era ancor più vogliosa.
Era una strega, cattiva e malvagia..
Beveva petrolio e pisciava acqua ragia.