..oramai ero un abitudinario, nel vero senso della parola..
sveglia alle 7.15, lettura di rivista sul trono in bagno, doccia, latte scaldato mentro mi vestivo in fretta, colazione con 4 pandistelle eppoi via in ufficio fino alle 18, metropolitana, attraversamento del parco e di nuovo a casa.. c'è chi dice che questa è la vita, non se ne scappa!..
..però una barca si stanca a svernare nel solito porto per mesi interi, e anche se appena fuori c'è sempre brutto tempo, o "overcast" per i più tecnici, ecco che allora la barca ha bisogno di nuovi venti, di nuove onde, di nuovi spruzzi di sale sulle vele..
..dare le dimissioni non è mai stato facile, soprattutto per chi come me vuole tenere sempre buoni rapporti con i datori di lavoro (le porte, come si dice, è meglio che rimangano sempre aperte!) ma probabilmente continuando così non sarei riuscito a vivere come ho sempre sognato: libero!..
..ma che sia chiaro: non libero dagli impegni e dai doveri, di cui mi faccio sempre il mio buon carico, ma libero di pensieri e sensi di colpa.. purtroppo ci sono ancora molti lavori in cui i soldi sono l'unico fine, e la legalità o anche la sola soddisfazione del cliente non interessano a questi "signori" del bello&cattivotempo..
..e allora eccomi qua, a dover ricominciare di nuovo tutto da capo, a dover rivendere la mia immagine manco fosse un quadro antico a chi di arte non capisce nulla, a sperare che la firma sia su qualcosa di serio, e non sul solito strappo di carta riciclata, in questo continuo riciclare personale senza motivi apparenti, almeno per noi salariati..
..eccomi qua, a non sapere che ne sarà di me da qui a fra due settimane, senza possibilità di fare i miei adorati programmi che mi fanno sentire rilassato, con tutto sotto controllo..
..eccomi qua a sperare che uscire dal porto voglia anche dire tante altre cose, soprattutto avvicinarsi alla realizzazione del mio sogno..