venerdì 29 giugno 2012

..e si va in finale!..

..in un euro 2012 in cui si parla più di moneta e spread, di borse in picchiata libera e di chi vuole uscire da quella che un tempo sembrava una potenza economica, ecco che finalmente balotelli ci ricorda che siamo qui per vedere del sano calcio, senza però mettere da parte i problemi della quotidianità..


martedì 26 giugno 2012

..AAA..aaa...AAA...aaa..



..di ritorno dal week end a filattiera, a goderci la festa della fame e della sete, non riesco a togliermi dalla testa questa magnifica canzone che ci ha accompagnati per tutti i giorni, cantata a squarciagola tra sgabei alla coppa, birra ghiacciata e costine alla griglia!..


..arieccoci!..


..che non sia un periodo lavorativamente fortunato, non servo io per dirlo.. basta aprire un qualsiasi giornale per rendersi conto di quante aziende vanno male, di quante falliscono, di quanta gente ogni mese se ne torna a casa, senza un lavoro e senza nulla con cui campare..

..purtroppo in questo periodo mi sento di essere un caso abbastanza comune in questa epidemia troppo diffusa e infatti dopo poco che avevo cominciato nel nuovo ufficio con un part-time che già mi faceva girare le palle, ecco il benservito arrivare su un piatto di legno dell'ikea (ovvero, da montarsi).. la scusa è che si sono affidati ad un'agenzia esterna per fare il lavoro che avrei dovuto fare io, la quale in un unico pacchetto a costi chiaramente ridotti offre a tutti i clienti un servizio più completo e competitivo.. insomma: se per un contratto, ad esempio, di 4mila euro prima avevano spese extra, tra cui il mio stipendio, adesso firmandone uno sempre da 4mila euro le provvigioni che entrano sono maggiori perché non c'é il mio onerosissimo stipendio da pagare.. ma per piacere!..

..e quindi sono anche ripresi i colloqui, a sto giro seri, che mi han per forza di cose riportato verso milano, verso una realtà sicuramente malata economicamente ma dove la mia esperienza forse vale un po' di più di un part-time o di un contrattino scritto sulla carta igienica.. e finché dura (perchè prima o poi anche milano cadrà nel barato più profondo) meglio approfittarne.. 

..prima o poi le cose andranno meglio, dicono, ma qui l'idea che tutti ci stiamo facendo è che siamo solo all'inizio della strada che porterà inesorabilmente verso il baratro..

..in questo anno lontano da milano ho imparato tante cose, e il mio sogno è di rimanere qui a brescia, in una cornice italiana che sa dei piaceri di fine anni '80, di spiedo la domenica, dove le case popolari sono una attaccata all'altra e si saluta il vicino (quei pochi italiani, sia chiaro), dove l'aria del lago richiama a prendere il sole in faccia, e anche se non c'é nulla da fare nessuno si annoia veramente..

..io voglio vivere qui ancora a lungo, sto cercando in tutti i modi di trovare un lavoro qui vicino, e spero di riuscirci a breve.. ma purtroppo pare essere tutto ostile e per quanto ci si metta d'impegno dando il massimo, i risultati tardano ad arrivare..

..vi terrò aggiornati ovviamente!..ci mancherebbe ;-)

giovedì 7 giugno 2012

..I dieci peggiori infami con cui giocare a calcetto..


..più o meno tutti abbiamo giocato almeno una volta nella vita a calcetto! per non parlare noi de "ilDPT" che con la mitica squadra Freekinoway abbiamo dato un nuovo senso al calcetto/cazzeggio dall'appuntamento fisso settimanale..

..ma come in tutte le cose, ci sono comportamenti che infastidiscono a dir poco chi ci sta attorno.. e soprattutto in questo elenco qua sotto, sono sicuro che troverete tutti gli esempi di giocatori che avete odiato!.. buona lettura!



10 - I Nicola Legrottaglie | I giocatori che si fanno il segno della croce.


Atleti di Dio. Primatisti di convinzione. Religiosi. 
Entrano e toccano l’erba sintetica, poi portano le dita alla fronte e inaugurano la loro partita con un segno della croce. Dio, si sa, guarda le partite di calcetto.




9 - I David Beckham | I giocatori Glamour 

Scarpini ultimo modello, calzettoni stretti alle caviglie con il nastro, fascetta nei capelli. 
I David Beckham sono i personaggi che spendono, per una partita di calcetto fra amici in massima parte vestiti da muratori dei primi anni 50, una cifra prossima al monte ingaggi del Barcellona. Per loro ogni accessorio è fondamentale. Dalla borsa alle ciabatte, dal laccio dei pantaloncini ai parastinchi. 
Se scoprono un pelo superfluo, sul loro corpo da wannabe calciatore di serieA, predispongono un intervento d’urgenza. Sulle panchine dei campi portano la loro ragazza, hanno infatti bisogno di qualcuno che li ammiri. Se son forti niente da dire. Peccato che quasi tutti siano pippe...

8 - I Mario Balotelli | I giocatori che arrivano al campo in ritardo 

L’ora di affitto del campo dura un’ora. Non dura due ore. Se si gioca alle 9 si finisce alle 10. 
Peccato che ogni partita debba dipendere dai ritardatari, i giocatori che si presentano accumulando disumani ritardi, quelli che ogni settimana trovano il passaggio a livello abbassato, la gomma bucata o escono in ritardo dall’ufficio. Il loro divismo costringe il resto della banda ad iniziare una partita inconsistente, a 4 vs 5. 
Ogni persona sul campo li odia e dato che il giocatore di calcetto ha una sua etica chi arriva in ritardo sa già che verrà “punito”. Come? Subendo interventi alla Marco Materazzi.

7 - Gli Stefano Mauri | I giocatori a cui manca sempre un euro 

Sono quelli a cui, nello spiacevole momento in cui parte la raccolta soldi per l’affitto del campo, manca sempre un euro, due euro, cinquanta centesimi, cinque euro, il portafoglio. Da copione si scoprirà che bazzicano gli ambienti degli zingari e che sono pesantemente coinvolti nel calcetto scommesse.

6 - Gli Amauri | Il giocatore-totem dell´attacco meglio noto come l´uomo in meno

Sono talmente deboli che il danno minimo lo procurano in attacco. Dopo le prime esibizioni in cui sono stati testati in difesa (nel calcetto decisamente più importante dell’attacco) con disastrosi risultati e tennistici parziali, di partita in partita vengono avanzati e diventano itotem dell’attacco
Probabilmente non si accorgono che l’evoluzione della loro posizione dipende soltanto da ragioni di opportunità e si autoconvincono di essere raffinatissimi artisti del pallone. Tutti i compagni di squadra li odiano. La maggior parte delle sconfitte dipende dalla loro presenza.

5 - I Marko Arnautovic|I burloni della squadra. 

Come riconoscere il burlone della squadra? Basta assistere all’ingresso in campo del team. 
Il Burlone è quello che sul completino ha fatto stampare il numero 69.

4 - Gli Zlatan Ibrahimovic | I giocatori che non vogliono mai andare in porta

Nel 95% delle partite di calcetto disputate le compagini non dispongono di un portiere. Le poche squadre che ne hanno uno sono le più invidiate di tutte. 
Chi non può avvalersi di un numero1 è costretto ad adottare la tattica del “dai in porta giriamo”. Peccato ci sia sempre l’infame che in porta non voglia andarci. Misteriosamente i suoi turni fra i pali durano sempre meno di un minuto (chi mi dà il cambio che è una vita che sono in porta???).

3 - I Cristiano Ronaldo | I giocatori belli e impossibili

Perfetti. La preparazione alla partita, per i Cristiano Ronaldo, equivale al trucco e parrucco per una sfilata di convinzione. Negli spogliatoi indugiano davanti allo specchio. Caricano il ciuffo di gel e pompano gli addominali. 
Raggiungono un livello di concentrazione equivalente ad una semifinale di ritorno dal risultato incerto di Champions League. Entrano in campo in botta, fissando, con determinazione da ribelli del pallone, inesistenti telecamere. Peccato non ci siano i giornalisti di Sky a bordo campo…

2 - I Marco Tardelli di Spagna82 | I giocatori che hanno il coraggio di esultare

Appartengono al ramo dei convinti. Sono a tal punto calati nella parte e consapevoli (solo loro!) dell’importanza del match di quartiere che stanno disputando che se segnano hanno in tasca la coreografia per la rete. Ebbene sì, anche nelle più disgraziate partite di calcetto, anche nelle epiche repliche di scapoli e ammogliati, alcuni giocatori hanno il coraggio di esultare. 
In maniera pacata? Come gesto istintivo? Ma nemmeno per sogno! La cornice della sfida si trasforma nel Santiago Bernabeu, il “giocatore che ha il coraggio di esultare” si tramuta nell’eletto: baci all’anello come Raul, grida in direzione di (inesistenti) tifosi e telecamere, arepolanini alla Montella, mitragliette alla Batistuta, linguacce alla Del Piero, trenini in memoria di Igor Protti e Sandro Tovalieri, sambe brasiliane e chi più ne ha più ne metta…

1 - I Lionel Messi | I giocatori dell´altra squadra che hanno vinto tre palloni d´oro 

Immarcabili. Ingestibili. Veloci, atletici, precisi, letali. Capitano sempre nell’altra squadra e ti inducono a pensare al perché! Per quale motivo l’incrocio fra Pelè, Maradona, Platini, Messi e Roberto Baggio, ha deciso di scendere in campo contro di te e di farti odiare con tutto (ma proprio tutto) il tuo cuore la tua preziosissima ora di calcetto settimanale?

mercoledì 6 giugno 2012

..katherine pancol..

..chi non ha letto un libro della pancol, qualcosa se l'è davvero perso..
..quindi io consiglierei a chiunque di investirci dei soldi, e soprattutto del tempo, per darci un'occhiata..
..soprattutto alla triologia che l'ha resa famosa, composta da "gli occhi gialli dei coccodrilli", "il valzer lento delle tartarughe" e "gli scoiattoli di central park sono tristi il lunedì".. una trilogia che mi accompagna dall'estate del 2011 quando per caso la Sere ha preso il primo, che mi son letto per passare il tempo a bordo piscina a padenghe, per poi non aspettare altro che l'uscita della versione tascabile prima di partire per gran canaria l'estate scorsa, arrivando a ieri quando finalmente sugli scaffali della feltrinelli ho trovato il terzo capitolo in edizione tascabile, fresco di stampa, e me lo son subito regalato!..

..prima dicevo che bisogna dedicarci del tempo, perchè se i primi due capitoli sono sulle 500 pagine l'uno, il terzo supera abbondantemente le 700..

..che dire d'altro, se non che se nei prossimi giorni sparirò un po'?..

martedì 5 giugno 2012

..no oil..

..brucio i grassi, non la benzina!..
..questo perché l'ufficio in cui mi "diverto" col mio nuovo part-time (suona bene, ma è una canzone stonatissima) è abbastanza vicino a casa, e allora perché non sfruttare il più possibile la bici per fare un po' di moto, per rimanere senza spese inutili (già che lavoro part-time e guadagno una sega, ci mancava pure che ci devo smenare per arrivarci!) e soprattutto per non dover prendere l'auto per fare solo un paio di kilometri?

..fare del bene alla terra..
..unire l'utile al dilettevole..
..fare del bene al portafogli..
..riappropriarsi del proprio tempo..
..fare bene all'anima..
..e ogni tanto buttare un occhio ol palo dove l'avete legata, mi raccomando!!!..