martedì 2 ottobre 2007

Recensioni cinematografiche: I Simpson - Il film

Mi scuso per il “silenzio prolungato” di queste due settimane ma impegni accademici (e anche non), mi hanno impegnata non poco, allontanandomi dall’appuntamento con il blog e le recensioni cinematografiche.

Per farmi perdonare ho in serbo qualche “regalo” per i lettori, che pubblicherò in questi giorni, sia su film che abbiamo visto insieme, sia per visioni che mi sento di consigliarvi (o sconsigliarvi).

Certa che quanto segue sia solo la mia opinione personale di quanto ho visto al cinema e che ogni testo nasconda sempre molto altro (e che dipenda dalle capacità e sensibilità di ognuno cogliere alcuni aspetti piuttosto che altri), vi auguro una buona lettura.


I Simpson – IL FILM

di S. Clerici

Dopo 18 stagioni, oltre 400 episodi, 23 Emmy e la targa di “migliore serie televisiva del ventesimo secolo” donatagli da Time, la famiglia più strampalata, famosa e irriverente del piccolo schermo approda finalmente al cinema ed è subito un successo!

Non aspettiamoci però di assistere a nulla che non potremmo vedere, o avremmo già potuto aver visto, in tv. L’incipit metacinematografico esplicita questo concetto: Homer, dialogando direttamente con gli spettatori, come già Woody Allen in “Io e Annie”, li deride per esser andati al cinema, anziché godersi le loro avventure gratis comodamente a casa. Sequenza che, naturalmente, provoca in sala una risata liberatoria ed autoironica. Ed è proprio questa a ironia a divertire tanto, sebbene metta impunemente alla berlina la politica e la società (statunitense, ma direi anche globalmente occidentale) senza sconti per nessuno.

Sempre attento all’attualità Matt Groening (e i suoi dieci sceneggiatori) indirizza il nodo centrale della trama sul problema dell’inquinamento, adattato però allo sguardo cinico a cui siamo tanto abituati: un Homer sempre più scorretto, distratto e menefreghista, una Marge in crisi di coppia, una Lisa che si batte don chisciottescamente contro l'indifferenza dei suoi concittadini (per altro figura di una spassosa presa in giro di Al Gore e delle sue conferenze, poi diventate il film-documentario “Una scomoda verità”), un Burt sempre più desideroso di un padre modello (e chi non sarebbe meglio del vicino vicinino Ned Flunder?) e una geniale Maggie, che salva la famiglia dal linciaggio collettivo al pari di un deus ex machina.

Raccontare la trama sarebbe imperdonabile (dal momento che:
1) immagino l’abbiate visto in tanti, dato che son già quasi 3 settimane che è nelle sale;
2) è piuttosto scarna, quindi toglierei parte del piacere di vederlo –per quei pochi che ancora mancano-;
3) Andre dopo l’ultima recensione si è “lamentato” con me perché facevo intuire il finale)

ma è piacevole porre l’attenzione sulla cura di particolari personaggi, sulle gag architettate e sui numerosi dettagli/pretesti che animano la storia del lungo episodio cinematografico.

Qui di seguito quelli che mi hanno più divertito:

- Ralph Winchester che canta il motivetto della “20 Century Fox”, proprio nei credits iniziali.

- La cornice televisiva in 4:3 con cui si apre l’episodio di Grattachecca e Fichetto (che parodizza tra l’altro il famoso “2001 Odissea nello Spazio”) che attraverso l’espediente narrativo dell’esplosione fa diventare “magicamente” lo schermo panoramico in 2:35:1, degno del miglior cinema digitale.

- La presa in giro del “carattere presidenziale” (sia nell’episodio di Grattachecca e Fichetto che nel personaggio di Swarzeneger).

- La sigla, rivisitata per l’occasione cinematografica, in particolare la scritta sulla lavagna di Bart che copia “NON SCARICHERO’ ILLEGALMENTE QUESTO FILM” e le note finali “cantate” dai Green Day che leggono su un gobbo elettronico ”DA DA DA DA DA DA DA DAAAA”.

- Certe inquadrature ardite (ad esempio l’interno della bocca di Homer mentre mangia un hamburger) e lunghi piani sequenza, che più si confanno allo stile cinematografico. Memorabile tra tutti quello di Bart che, per scommessa con Homer, NUDO attraversa in skateboard Springfield, dove però il dettaglio del pisellino viene sempre coperto da altri oggetti, per culminare contro una vetrata su cui si affacciano Flunders e figli.

- (ovviamente) le gag di Homer e Spider Pork, che culminano con la ormai nota canzoncina “Spider pork spider pork il soffitto tu mi spork”.

- La continua ricerca della rassicurazione (tra gli altri uno dei grandi temi del film, ma anche uno dei bisogni primari umani) esplicitata sia con situazioni particolari, come la fuga nel ‘luogo felice’ dell’Alaska, sia con personaggi creati ad hoc, come il capo dell’EPA e Tom Hanks nel video “promozionale” di un “nuovo” Gran Canyon.

- Certe parodie e citazioni di film (oltre a quelli già nominati sopra): Biancaneve e gli animali del bosco, quando Marge e Homer ritrovano il loro benessere di coppia in Alaska; Balla coi Lupi, quando Homer viene “resuscitato” dalla vecchia sciamana, Easy Rider (e tutto il filone “motociclistico”) e altri ancora, magari meno evidenti o noti. Piacevole anche la presa in giro di certi tipi di programmi di real tv, dove attraverso megaschermi o filmati pre-registrati si mettono in comunicazione persone lontane nello spazio.

La frase del film: “A che serve essere matto se non hai potere? Nessuno ti ascolta!".

Il motto della Serie: “See our family. And feel better about yours”

Voto: 6.5

Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=nXKm4EJ6BJc&feature=PlayList&p=3897C775A30A22DF&index=4

Sito ufficiale: http://www.simpsonsmovie.com/main.html?cid=it - da visitare, c’è la possibilità di creare il proprio avatar dei Simpson!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good post.