giovedì 11 ottobre 2007

Michael Clayton - La verità può essere aggiustata

Recensioni cinematografiche
di Stefania C.


Avvincente legal thriller ed opera prima di Tony Gilroy, famoso sceneggiatore di successi come L’avvocato del Diavolo, Armageddon e la trilogia di Jason Bourne. Questa volta l’eroe è Michael Clayton (Gorge Clooney), ex p.m., l’uomo delle pulizie dei più facoltosi clienti dello studio legale per cui lavora, presso il quale è legato da debiti contratti per gioco ed investimenti sbagliati.

La scelta di un inizio in medias res non è certamente tranquillizzante per lo spettatore che, fin dai primi minuti, si trova di fronte a puri quesiti, senza una risposta. Più della metà della pellicola è un unico flash back, che permette di comprendere la vicenda centrale (una causa contro una società chimica che ha lanciato sul mercato un prodotto altamente cancerogeno) ma soprattutto quella personale del protagonista: chi è Michael Clayton? Questo è l’interrogativo di fondo. Il buono o il cattivo? Il poliziotto o l’avvocato? Il gatto o il topo?

Tutto l’intreccio ruota intorno a questa figura ambigua, l’aggiusta tutto, il risolvi guai (sporchi e degli altri). L’impianto narrativo è più che mai classico: l’eroe stufo del proprio lavoro sporco cerca un’occasione di riscatto, riuscendo forse a trovarla. Potrebbe risultare banale agli occhi dei più, ma ci sono due elementi non secondari che rendono la pellicola profondamente interessante: il primo è la vicenda personale di Gilroy, che toccò con mano vicende processuali di documenti compromettenti (d’altronde il regista/sceneggiatore è ormai un habituè del genere giudiziario); il secondo è George Clooney.

L’attore infatti si è trovato a ricoprire un ruolo non certo facile, riuscendo a dare in questo film il meglio di sé: muso duro, asettico, professionalità e piglio nascondono sotto una spessa coltre le sue debolezze come il gioco d’azzardo o l’apprensione per il figlio; non siamo certo di fronte ad una macchina da guerra, né al Dio Shiva (come ama definirsi ironicamente nella pellicola), ma ad un grande Uomo. Tutto ciò affiora in più di un’ora e mezza di film, ma soprattutto emerge nel poetico piano sequenza finale, che accompagna i titoli di coda: nelle espressioni del primo piano del suo viso si condensa il non detto che attraversa la sua mente. Quello che abbiamo davanti E’ il vero Michael Clayton.

Voto: 8

Sito: http://michaelclayton.warnerbros.com/

Trailer: http://youtube.com/watch?v=RLMOFb66srU



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